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1. |
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insegnami a ballare
ad assentarmi dal corpo
colorare i movimenti
distante da me
disegno i passi
insegnami a cantare
a nascondermi dagli sguardi
afferrare i desideri
nascosto alla vista
sfioro il tuo volto
arriverò come arriva l’inverno
bianco
glaciale
come arriva l’inverno
insegnami a sorridere
a non impazzire tra le maree
insegnami l’impossibile
a non soffocare fuori
dall’acqua
arriverò come arriva l’inverno
bianco
glaciale
come arriva l’inverno
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2. |
Luna nuova
04:10
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è l’ora
arrivata di soppiatto
inaspettata e deflagrante
di circostanze
mai vissute
è l’ora
silenzi divengono suoni
svelandoci
il reale peso dei nostri respiri
il tempo è ora
ineluttabile
che
dopo
ogni
luna
una
nuova
sorgerà
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3. |
Incontrarsi
04:39
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nelle traiettorie di rotazione
con velocità diseguali
ci rincorriamo senza mai
scontrarci
in orbite sfasate
osserviamo distanti
i riflessi di luce
scagliati sui nostri volti
in assenza di gravità
nella rapidità delle rivoluzioni
tendiamo le nostre mani
inseguendo il contatto
sfiorandoci
basterebbe lasciarsi cadere
per schiantarci avvinghiati
precipitare senza paure
basterebbe lasciarsi cadere
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4. |
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ci allontaniamo
il tempo si dilata
non sapremo mai
con certezza
la posizione dei nostri cuori
ci allontaniamo
lo spazio si estende
non sapremo mai
con certezza
la direzione dei nostri sguardi
restiamo soli
come atomi di idrogeno
sul punto di fusione nucleare
ci aspettiamo
il tempo non esiste
non sapremo mai
con certezza
la velocità dei nostri respiri
restiamo soli
come atomi di idrogeno
sul punto di fusione nucleare
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5. |
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6. |
Cerchi
05:04
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mi hai disintegrato
aperto in me varchi
spaziotemporali
che il nero inghiotta il rosso
ora noi siamo dentro un
quadro di Rothko
inabissarsi nei silenzi
incastrati tra le intercapedini
sottili spazi afoni di colori
ora noi siamo specchi che
non riflettono
ci scriviamo lettere che non
spediamo
siamo lì, alla portata del salto
che non facciamo
passerà anche questa estate
e il cerchio si chiuderà
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7. |
Raccontano
03:03
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a volte
raccontano di storie
interstellari
veloci più di un attimo
rapide come un fotone
che fugge dalla realtà
cresce il silenzio
opaco agli occhi
sazio di esistere
attanaglia le viscere della
materia
che priva di sonorità terrestri
assomiglia al mimo
un film muto
saturo di collassi di stelle
di bagliori
fascino che rende attoniti
nell’osservare
nello sperare che lassù sia
meglio
dell’infinito cerchio
che accompagna il nostro
respirare
e resta lo sguardo
che accompagna il battito
delle labbra
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8. |
Un giorno
03:56
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mostrami la tua fragile anima
l’intensità che si intravede
nei tuoi occhi
non occorre altro
per essere vivi
lasciamo alla deriva quello
che non tornerà mai più
concedimi un ballo
io che non so ballare
al risveglio
in piena notte
sussurrami le tue paure
nella stanza filtra soltanto un
raggio di luna
mi guardo nel tuo sguardo
un altro domani
e un altro ancora
vicino e trasparente
un altro domani
e un altro ancora
vicino e inafferrabile
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9. |
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ho fatto un sogno
dove non c’ero
dove non c’eri neanche tu
un sogno senza un cielo
suoni inseguivano luci
un vuoto senza un mare
ho fatto un sogno
dove non sognavo
e forse neanche tu
disegnavo degli occhi
del tutto identici ai tuoi
uno sguardo bello
come un abbraccio
ho fatto un sogno
dove non c’ero
dove c’eri soltanto tu
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10. |
M87
04:01
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di un nero profondo
le sere
frammenti di cielo
tra le mani
andiamo indietro
al principio
dei giorni
mai vissuti
di un nero insaziabile
la notte
schegge di stelle
tra le mani
guardiamo avanti
ai momenti
dei giorni
mai arrivati
attendo
ma non aspetto
il cuore
flette
lo spazio
e il tempo
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11. |
Cadrà dolce la pioggia
04:08
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Egon Sassari, Italy
Gli Egon nascono nel 2015 a Sassari, nel nord Sardegna, il loro nome è ispirato al pittore espressionista austriaco Egon
Schiele e alle sue opere, la loro musica si colora di sfumature dark, noise e folk con trame e gradazioni di black e doom.
Egon è oscurità luminescente, pregnante di sonorità elettriche, che si nutre di luce per alleviare il buio e urla al cielo per capovolgerlo alla terra.
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